Nel settore dei cosiddetti Fitness Tracker c’è un nome di assoluto riferimento: Fitbit. Nonostante l’ingresso sul mercato di molti e agguerriti concorrenti, l’azienda americana ha mantenuto nel corso degli anni una posizione di prestigio nel settore, agevolata da prodotti di qualità e da un software realmente completo, con in più una user experience ottimizzata.
Fitbit Charge 4 è l’ultimo erede di una grande famiglia di braccialetti per il fitness che si è arricchita, anno dopo anno, di nuove feature, di più potenza, funzionalità e di un nuovo design, ma senza mai dimenticare l’obiettivo finale: essere il punto di riferimento per il benessere e il fitness individuale. Charge 4 attinge a piene mani dalla tradizione del marchio e dai prodotti delle generazioni precedenti: è un prodotto sottile, leggerissimo, curato dal punto di vista estetico e supportato da un software allo stato dell’arte. Il dispositivo offre una serie di funzionalità peculiari come la rilevazione continua del battito cardiaco, la resistenza all’acqua fino a 50 metri, la funzionalità di monitoraggio del sonno e, novità assoluta, il GPS integrato, che abilita svariate funzionalità come la mappa d’intensità dell’allenamento, nonché la possibilità di tracciare ritmo e distanza durante tutte le sessioni.
Non mancano, poi, la possibilità di allenarsi impostando specifici obiettivi, i promemoria, il riconoscimento automatico del tipo di attività e anche la possibilità di seguire delle sessioni di respirazione guidata, fondamentali per il rilassamento durante la frenesia delle nostre giornate. Il collegamento Bluetooth con lo smartphone permette inoltre a Fitbit Charge 4 di ricevere notifiche, avvisi di chiamata, segnalazioni di appuntamenti in calendario e molto altro, rendendo così il dispositivo anche un assistente personale.
Tutto ciò, compreso appunto il GPS e il monitoraggio cardio costante per 24 ore al giorno, non intacca i livelli di autonomia, altro importantissimo parametro su cui valutare l’acquisto del fitness tracker: la durata della batteria può raggiungere i 7 giorni, rendendo così il “rituale” della ricarica periodica tutt’altro che un fastidio.